Attualità
Walesa bombardato di critiche per le sue frasi sui gay
L’ex presidente della Polonia e Nobel per la Pace, Lech Walesa, ha subito nei giorni scorsi il tiro incrociato delle critiche politiche e giornalistiche, nonché una denuncia penale, per la sua recente uscita sugli omosessuali, che secondo lui non dovrebbero scendere in piazza, né parlare della loro condizione e che in parlamento dovrebbero sedere sugli scranni in fondo, “anzi, fuori dalle mura”.
Curiosamente, tra i critici c’è uno dei figli Walesa, Jaroslaw, che sulle pagine della “Gazeta Wyborcza” scrive: “Ciò che ha detto mio padre è negativo e nocivo”. Smentendo così l’augusto genitore che, nell’intervista televisiva, aveva detto: “Non voglio che questa minoranza, con la quale non sono d’accordo, ma che tollero e capisco, possa manifestare per strada, facendo voltare la testa ai miei figli”, aggiungendo di “non volerne neanche sentir parlare. Che facciano ciò che vogliano fra di loro”, ma “lascino tranquilli i miei figli e i miei nipoti”.
Secondo Jaroslaw Walesa, il padre “fa parte di una vecchia generazione, della quale sono tipiche queste dichiarazioni”. Ma si tratta di una mentalità “che non riesce a seguire lo sviluppo della nostra società, un fatto di per sé terribile”.
L’unico deputato dichiaratamente gay a sedere nel parlamento di Varsavia, Robert Biedron, ha detto di sentirsi “cittadino di seconda categoria”, dopo l’uscita di Walesa. “Vorrei incontrarlo – ha aggiunto il parlamentare della sinistra – per potermi confrontare con lui su questo tipo di stereotipi, sulle sue paure nei confronti degli omosessuali, perché non si esprima più in questo modo, che significa segregazione”.
Intanto, un gruppo di difesa dei diritti delle minoranze e contro la violenza ha depositato una denuncia in procura contro Walesa per “diffusione dell’odio nei confronti di una minoranza sessuale”.