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Il “pacchetto retrogrado” – Via libera al carcere per offese alla religione
Dopo il caso Pussy Riot, la Duma russa ha approvato in via definitiva una controversa legge che sanziona le “offese al sentimento religioso dei credenti”, con pene fino a tre anni di carcere e pesanti multe pecuniarie. Lo riferisce l’agenzia di stampa Interfax.
Soltanto due i voti contrari per la norma, criticata dai militanti per i diritti umani che hanno protestato davanti all’edificio.
Nel frattempo due ragazze delle Pussy Riot, la band russa diventata il simbolo della protesta contro Vladimir Putin e la chiesa ortodossa, sono a New York per “aprire un dialogo” e collegarsi ad altri attivisti per i diritti umani. “Siamo in missione speciale per stabilire rapporti con persone che la pensano come noi in tutto il globo”, hanno detto le colleghe di Maria Alyokhina e Nadezhda Tolonnikova, le Pussy Riot condannate al carcere per una preghiera “blasfema” anti Putin nella cattedrale di Mosca.