Cultura
Il museo che non ti aspetti. Nella campagna ucraina spuntano Picasso, Kandinsky e Malevič
Picasso, Kandinskij, Majakovskij, Van Dyck, Pissarro, Malevič, Repin, Millet. E poi icone del diciannovesimo secolo e grandi maestri russi come Šiškin, Ajvazovskij, Serov e Repin.
Dove? Non all’Hermitage, come verrebbe spontaneo rispondere, ma in un sensazionale museo sperduto nella campagna ucraina, e più precisamente a Parkhomivka, un paesino di appena tremila abitanti a circa quattrocento chilometri a est di Kiev.
Per arrivarci, se non si dispone di un mezzo proprio, bisogna partire da Kharkiv e prendere una maršrutka (minibus), inoltrarsi per due ore e mezza tra boschi e campi su una strada dissestata che costringe l’autista a fare lo slalom tra le buche, poi proseguire a piedi per circa un quarto d’ora, attraversare un ponte, superare uno zuccherificio di fine Ottocento e raggiungere infine, in fondo a un sentiero coperto di polvere, una residenza signorile di campagna, oggi sede del museo. All’ingresso una targa ricorda Afanasij Lunëv, insegnante di storia nella scuola del villaggio nel secondo dopoguerra: è a lui che si deve la nascita del museo di Parkhomivka.
Negli anni di Kruščëv e Brežnev, Lunëv, appassionato collezionista egli stesso, inizialmente di libri antichi, prese ad accompagnare i suoi allievi in gite d’istruzione in tutta l’Urss, stringendo legami con artisti e curatori di mostre e ottenendo opere sempre più numerose e di autori sempre più prestigiosi per la collezione della sua scuola. Con il tempo divennero così tante che si decise di fondare un museo, diretto naturalmente da Lunëv e oggi a lui dedicato.
Nel 1963 il museo, sempre più ricco, fu trasferito dalla scuola alla sede attuale, la ottocentesca villa padronale di un nobile locale, e nel 1987 passò sotto la giurisdizione statale e divenne un dipartimento del Museo di belle arti di Kharkiv. “Nel museo – spiega la direttrice Elena Semenčenko – sono oggi conservati circa 6.500 tra quadri, statue, disegni e oggetti d’arte vari, ma visti gli spazi a disposizione, solo mille sono esposti al pubblico”. Le opere provengono dai fondi di musei e gallerie di primissimo piano, come l’Hermitage di San Pietroburgo e il Puškin di Mosca, o da donazioni di pittori e collezionisti.
Spiccano opere di Gauguin, Manet, Renoir, disegni di Pablo Picasso, tra cui una colomba con un ramoscello d’ulivo del 1961 e un ritratto del premio Nobel per la chimica Frederic Joliot-Curie, un acquarello del padre dell’astrattismo, Vassily Kandinskij, intitolato “Quiete”, e “Suprematismo 65”. Nutrito il gruppo di opere di Vladimir Malevič. Non poteva mancare, nel cuore della campagna ucraina, un po’ di Italia: due acquarelli di Aleksandr Ivanov che rappresentano paesaggi italiani e un panorama del foro romano di Giovanni Battista Piranesi.
Infine, all’ingresso/uscita del museo sono esposti i capolavori dei piccoli artisti di Parkhomivka: i bambini e i ragazzini che qui hanno studiato.