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In Lituania intellettuali nazionalisti contro i polacchi nel Governo
Oltre 60 intellettuali lituani, fondatori del Sajudis, partito nazionalista sciolto nel 1992, hanno chiesto, in una lettera aperta indirizzata alle massime cariche dello Stato, di estromettere dalla coalizione di governo l'Azione Elettorale dei Polacchi in Lituania (Awpl), il principale partito etnico della minoranza polacca. Alle elezioni del 2012 l'Awpl ha ottenuto il 5,8% dei voti e otto seggi in parlamento ed è al governo con socialdemocratici, laburisti e i nazional-conservatori di Ordine e Giustizia.
Il vicepresidente del parlamento lituano, uno dei leader del partito socialdemocratico, Gediminas Kirkilas, ha detto che "ognuno può esprimere le sue opinioni", ma che la lettera "non influirà sulla stabilità dell'assetto governativo. Tutti abbiamo fatto poco perché le questioni polacche venissero risolte in maniera civile". Il presidente dell' Awpl, l'europarlamentare Waldemar Tomaszewski, ha commentato che "non è la prima né l'ultima lettera con opinioni nazionaliste: si tratta di un gruppo di persone che cerca visibilità".
I cittadini di etnia polacca in Lituania sono circa 230mila, il 6,7% della popolazione, dei quali oltre 200mila vivono nel distretto di Vilnius. Tra le problematiche che deve affrontare la minoranza ci sono le limitazioni sull'accesso alla lingua polacca nelle scuole, la possibilità di scrivere e pronunciare ufficialmente i nomi in polacco e la restituzione delle proprietà sequestrate ai polacchi in seguito alla loro espulsione al termine della Seconda Guerra Mondiale.