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Cultura
Bosnia - 12 febbraio 2014Torna all'indice →

A Sarajevo riapre la collezione Ars Aevi, grazie alla collaborazione con l’Italia

"Da oggi Ars Aevi riapre al pubblico. Sarajevo ritorna ad essere la capitale dell'arte contemporanea dei Balcani. In un anno difficile, dalla Bosnia parte un segnale positivo, di speranza. Il Museo di Renzo Piano resta l'obiettivo finale e da oggi parte la ricerca di partners per realizzarlo".Con queste parole l'Ambasciatore d'Italia Ruggero Corrias ha salutato la riapertura al pubblico, dopo anni di chiusura, della Collezione Ars Aevi presso Ars Depot, lo spazio del Centro Skenderija di Sarajevo ristrutturato nel 2007 coi fondi della Cooperazione Italiana. La riapertura, avvenuta sotto il forte impulso dell'Ambasciata d'Italia a Sarajevo, è il risultato dell'Accordo di rifinanziamento siglato lo scorso 30 gennaio dai Ministri per la Cultura e lo Sport della Federazione di Bosnia Erzegovina e del Cantone di Sarajevo, Kaplan e Saric, e dal Sindaco di Sarajevo Komsic, intervenuti alla cerimonia accanto al Presidente della Fondazione Ilija Simic e al Direttore Enver Hadziomerspahic. Numerosi gli studenti dell'Università e delle Scuole Superiori di Sarajevo che hanno visitato la Collezione, assieme ad esponenti del mondo culturale e della Comunità internazionale. "Ars Aevi è un sogno nato a Sarajevo venti anni fa, in pieno assedio. Da oggi sarà per i giovani bosniaci una realtà da scoprire, un luogo di incontro e di scambio culturale, un patrimonio da proteggere ed assieme al quale crescere. Per questo il Museo progettato da Renzo Piano resta l'obiettivo finale, da raggiungere tramite forme di collaborazione pubblico- privato" ha aggiunto l'Ambasciatore Corrias. Ars Aevi - Art Depot sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedi, dalle 10.00 alle 18.00. La Collezione include 150 opere donate da artisti del calibro di Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Joseph Beuys, Braco Dimitrijevi e Joseph Kosuth.