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Serbia - 26 marzo 2014Torna all'indice →

Belgrado commemora i 15 anni dai bombardamenti della Nato

La Serbia ha commemorato con numerose cerimonie i 15 anni dall'inizio dei bombardamenti della Nato sul suo territorio, mirati a costringere Belgrado a interrompere la repressione degli indipendentisti e dei civili di etnia albanese in Kosovo. “Un popolo che dimentica le sue vittime e la sua storia è condannato a rivivere questa storia. La Serbia oggi conduce una politica pacifica per risolvere i suoi problemi”, ha detto il premier Ivica Dacic. Dacic ha deposto una corona di fiori per i difensori della Serbia ai piedi del monte Strazevica, vicino a Belgrado, dove si trova un centro sotterraneo di comando dell'esercito preso di mira ripetutamente dai bombardieri Nato. Il premier ha definito “innocenti” tutte le vittime serbe, soldati, agenti di polizia e civile, di un intervento Nato che non ebbe l'avallo del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Nei giardini dell'edificio della Radio televisione serba a Belgrado è stato inaugurato un parco alla memoria di sedici persone uccise nel bombardamento dell'immobile. Nella chiesa di San Marco a Belgrado è stata celebrata una messa in memoria di tutte le vittime dei bombardamenti. Nelle scuole di tutto il paese l'anniversario è stato celebrato con un corso di storia sull' “aggressione” alla Serbia. Molti politici, tra cui il capo dello Stato Tomislav Nikolic, deporranno corone di fiori nei luoghi che furono colpito durante la campagna che durò 78 giorni. La Nato ordinò ai suoi bombardieri di alzarsi in volo il 24 marzo 1999, dopo il rifiuto del presidente serbo Slobodan Milosevic di porre fine alla repressione contro la guerriglia indipendentista e i civili kosovari. L'intervento terminò a giugno con il ritiro delle forze serbe dal Kosovo, che finì sotto tutela Onu. Secondo le cifre ufficiali di Belgrado, circa 2.500 civili serbi furono uccisi e 12.500 feriti nelle undici settimane di bombardamento. Human Rights Watch stima le vittime civili in circa 500. Nel 2006 la Serbia ha aderito al Partenariato per la pace, programma di cooperazione militare proposto dalla Nato ai paesi dell'Europa dell'Est, precisando che non intende aderire all'Alleanza. A Pristina, il premier Hashim Thaci ha definito “un gran giorno per il Kosovo” la data di avvio dei bombardamenti Nato. “Questo giorno che segna l'avvio dell'intervento Nato sulla Serbia è il giorno dell'inizio di una grande vittoria per la repubblica del Kosovo, un giorno storico per la nostra gente” ha detto Thaci.