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Italia, Slovenia - 26 marzo 2014Torna all'indice →

Al via il progetto per creare un Parco archeologico dell’Alto Adriatico

Valorizzare il patrimonio archeologico dell’area costiera dell’Alto Adriatico, dal litorale emiliano a quello dell’Istria slovena, in un’ottica unitaria e transfrontaliera, assumendo la pianificazione culturale quale strumento di governo dell’intervento pubblico a favore dell’attrattività e della competitività del territorio coinvolto. È questo l’obiettivo principale che si sono posti, all’avvio del progetto, gli otto partner coordinati dalla Regione del Veneto, ente capofila. Un obiettivo complesso perché ha coinvolto enti diversi (Regioni, Comuni, università, musei, soprintendenze), con competenze e compiti istituzionali diversi, che è stato ampiamente raggiunto.  Il partenariato è formato dalla Regione del Veneto (settore progetti strategici e politiche comunitarie), lead partner, con l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, dai Comuni di Bagnara di Romagna (Ravenna), Russi (Ravenna) e Voghiera (Ferrara), dal Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali della Regione Friuli Venezia Giulia, dal Museo nazionale sloveno (Narodni muzej Slovenije), dall’Università del Litorale, Centro di ricerche scientifiche (Univerza na Primorskem, Znanstveno-raziskovalno središče), dall’Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia (Zavod za varstvo kulturne dediščine Slovenije). Attraverso il confronto e l’interazione dei diversi partner sul tema della pianificazione del territorio a partire dalle potenzialità archeologiche, il progetto ha posto le basi per un parco archeologico dell’Alto Adriatico, un luogo diffuso con elementi comuni, mai prima d’ora oggetto di un’analisi congiunta. La complessità, la vastità del tema e la sua distribuzione spaziale (basti pensare che sono stati coinvolti a vario titolo 53 comuni distribuiti nelle aree-progetto (Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Slovenia), hanno comportato una pluralità di azioni specifiche: predisposizione di strumenti di pianificazione urbanistica, individuazione di metodologie didattiche sui temi dell’antichità, attività in-formativa, sviluppo di strumenti di comunicazione innovativi (portali, dispositivi mobili multimediali, archeologia virtuale in 3D), progetti pilota sulla viabilità antica. I principi guida sono stati quelli dello sviluppo sostenibile, dell’integrazione del patrimonio culturale con quello ambientale, con riguardo alla qualità del territorio oggetto dell’intervento.