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Cultura
Serbia - 05 ottobre 2016Torna all'indice →

Una serie di concerti rafforza la collaborazione tra Italia e Serbia

La collaborazione in campo musicale fra Italia e Serbia, parte dell'accordo bilaterale sottoscritto dalle istituzioni culturali dei due Paesi nel 2009, si arricchisce con nuovi eventi e iniziative che vedono protagonista il Conservatorio Tartini di Trieste, coordinatore e referente per l'attuazione dell'accordo culturale. In un incontro con la stampa nella sede dell'Istituto italiano di cultura a Belgrado è stato annunciato un ciclo di quattro concerti che l'Orchestra sinfonica Benso - composta da artisti della Facoltà musicale di Belgrado e dell'Accademia artistica di Novi Sad - terrà nei prossimi giorni a Novi Sad, Belgrado, Trieste e Milano. L'Orchestra sarà guidata dal noto direttore serbo Bojan Sudjic, e ad esibirsi sarà tra gli altri il giovane clarinettista italiano Daniel Roscia. La mini-tournee è in risposta a quella effettuata lo scorso anno in Serbia dall'Orchestra dei conservatori italiani. Andrea Amendola, delegato alla produzione artistica del Conservatorio Tartini, ha sottolineato l'interesse a un ulteriore rafforzamento della collaborazione italo-serba in campo musicale e ha annunciato la firma di un accordo per il trasferimento del sistema tecnologico Lola a Belgrado e Novi Sad. Si tratta, ha spiegato, di una tecnologia che consente esecuzioni musicali a distanza e in tempo reale. Amendola si è al tempo stesso riferito al grande successo del programma Erasmus Plus riguardante gli scambi di studenti in campo musicale. “Attendiamo più di 40 allievi e professori provenienti da vari Paesi della regione balcanica”, ha detto. E la collaborazione musicale, ha aggiunto, troverà spazio anche nell'ambito di una riunione dell'Ince (Iniziativa centroeuropea) in programma a Trieste dal 26 al 28 ottobre. All'incontro con la stampa sono intervenuti anche il maestro Bojan Sudjic, il clarinettista Daniel Roscia e rappresentanti del ministero della cultura serbo e dell'Accademia artistica di Novi Sad. Il direttore dell'Istituto italiano di cultura di Belgrado Davide Scalmani ha sottolineato l'importanza del progetto di collaborazione musicale fra Italia e Serbia che, ha osservato, va visto anche in una dimensione europea.