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Georgia - 03 settembre 2014Torna all'indice →

Tbilisi cresce su idroelettrico, trasporti e infrastrutture

Idroelettrico, trasporti e infrastrutture. Sono questi i settori di punta su cui investire in Georgia. Paese di transito per il gas e il petrolio azeri, la Georgia mira ad attrarre capitali stranieri innanzitutto per sviluppare le sue vastissime risorse idriche. "Per il momento non esistono ancora grossi impianti idroelettrici nel Paese", conferma l'ambasciatore d'Italia a Tbilisi, Federica Favi. "Attualmente esistono piccole centrali in grado di vendere elettricità alla Turchia". In oltre un decennio, Tbilisi ha compiuto molti passi avanti. "Dal 2002 a oggi, tante cose sono cambiate e da Paese buio e fallito la Georgia è migliorata notevolmente, facendo progressi incredibili", sottolinea la diplomatica. Una trasformazione economica avvenuta nel decennio di Mikheil Saakashvili. Per quella politica si è dovuto aspettare le ultime elezioni legislative, quando arriva la vera svolta democratica e la vittoria della coalizione oggi al potere, "Sogno Georgiano". Malgrado il cambio di governo, la linea non cambia. Tbilisi mantiene diritta la barra su Bruxelles e la Georgia continua a rimanere un Paese strenuamente aggrappato all'idea euroatlantica. Ovunque nella capitale svettano bandiere dell'Ue. Oltre alle grandi reti idriche e quelle stradali - tutte da fare - altri settori interessanti in cui investire sono l'agroalimentare, le telecomunicazioni e il turismo. "Stiamo cercando di organizzarne una Country Promotion per il prossimo autunno", rende noto Favi. La prima, sempre in Italia, vi era stata nel 2011. Gli scambi commerciali tra Roma e Tbilisi godono di buona salute e secondo gli ultimi dati diffusi dalle autorità georgiane, nei primi quattro mesi del 2014 l'interscambio tra i due Paesi si è attestato a quota 91,530 milioni di dollari, con una crescita dell'export italiano dell'8,8% anno su anno (72,594 milioni di dollari, contro i 18,936 milioni di prodotti venduti dalla Georgia). "Per il 2014 il Pil georgiano dovrebbe attestarsi attorno al 5-6%, ma il Paese ha bisogno dell'arrivo di nuovi capitali stranieri", rimarca Favi. Molto dinamici, sono gli imprenditori turchi. Una presenza che si fa sentire anche sul mar Nero, su cui Tbilisi punta molto. Dopo la perdita dell'Abkhazia, infatti, alla Georgia non rimane che un tratto di costa di circa 300 km. In piena espansione, soprattutto, la città di Batumi. Importante porto commerciale e snodo per il transito dell'energia proveniente dal Caspio, la città costiera attira molti visitatori: russi e turchi, ma anche armeni. E sono molte le catene alberghiere del lusso, e i casinò, che hanno fiutato l'affare. Oltre al Radisson e allo Sheraton, entro la fine di questo mese aprirà un Hilton, mentre in vista ci sono anche un Kempinski e un secondo Radisson.